i luoghi - Romeo and Juliet

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Romeo e Giulietta: i luoghi
ripercorri le scene dove si svolse la vicenda dei due innamorati
"Ma quale luce apre l'ombra da quel balcone? Ecco l'oriente e Giulietta è il sole...
Oh, è la mia donna, è il mio amore!"
(Atto II, Scena II)

Casa di Giulietta
La casa dei Capuleti, anche casa di Giulietta, è un antico edificio del XIII secolo. La presenza della famiglia di Giulietta è storicamente confermata dalla presenza dello stemma della famiglia è visibile sopra l'arco di volta del cortile interno.
La casa fu rimaneggiata più volte nel tempo e vennero portati alla luce gli eleganti affreschi interni. Ora si può visitare una tipica casa del tredicesimo secolo con anche un letto e due costumi del fim "Romeo e Giulette" (1968) del regista Franco Zeffirelli.
Nel giardino c'è una statua in bronzo dedicata a Giulietta. La statua è stata creata da Nereo Costantini nel 1972. L'originale della statua è conservato all'interno della casa, nel cortile puoi trovare una copia realizzata a seguito dell'usura che alcune parti dell'originale hanno subito nel tempo.
Tradizione vuole che se tocchi il seno di Giulietta avrai fortuna in amore.
La statua rappresenta l'ultimo regalo della città in ricordo della povera Giulietta.

"Io farò innalzare a tua figlia una stata d'oro puro, affinché nessuna immagine, finché duri il nome di Verona, sia tenuta in così alto pregio, come quella della leale e fedele Giulietta."
(Atto V, Scena III)
"E per questa offesa alla legge, noi lo mandiamo immediatamente in esilio da questa città... Si porti via di qua quel corpo e sia eseguita la volontà nostra: la pietà non fa che commettere un assassinio, se perdona a chi ha ucciso."
(Atto III, Scena I)

Palazzo della Ragione
La vecchia corte giudiziaria si trova all'interno del "Palazzo della Ragione, chiamato anche "Palazzo del Comune" o "Palazzo del Mercato Vecchio".
Il palazzo fu costruito nel XII secolo (ma più volte restaurato) e si trova in un grande complesso intorno a piazza del Mercato Vecchio, nel passato soprattutto ad uso mercato del grano.
La corte si trovava nel vecchio palazzo in stile romanico con alternanza di pietre e mattoni in facciata e con la bellissima scala della Ragione in stile gotico, costruita nel 1447 e originariamente coperta.
"Oh! Dov'è Romeo?...
Taci, ho perduto me stesso, io non sono qui e non sono Romeo, Romeo è altrove."
(Atto I, Scena I)

Casa di Romeo
La casa di Romeo è un'atentica casa medievale del XIII secolo, essa appartenne ai conti Cagnolo Nogarola.
Tradizione vuole che la famiglia Montecchi abitasse in queste stanze.
L'edificio è privato e non visitabile internamente.
"Ritorna al cielo, o riguardosa mitezza; e tu, o furia dall'occhio di fiamma, sii ora mia guida!
O Tebaldo, riprenditi ora il 'vile' che mi hai dato dinanzi! Poiché l'anima di Mercuzio è a poca distanza sopra le nostre teste, e aspetta che la tua vada a fargli compagnia; o tuo, od io, o tutti e due, dobbiamo raggiungerlo."
(Atto III, Scena I)

dove Romeo uccise Tebaldo
Questo è il luogo del duello tra Romeo e Tebaldo. E' stato individuato dalla versione di Matteo Bandello (1554), egli scrisse:"Erano le feste de la pasqua de la resurrezione, quando avvenne che su il Corso vicino a la porta dei Borsari verso Castelvecchio molti di quelli dei Capelletti incontrarono alcuni dei Montecchi e con l'arme fieramente gli assalirono.".
La Porta dei Borsari è un'antica porta romana (I secolo d.C.), essa cambiò nome nel corso del tempo: in origine chiamata Porta Iovia, poiché era situata nei pressi di un tempio dedicavo a Giove Iustralis, poi nel medioevo prese il nome di Porta San Zeno, ed ora Porta Borsari, perché qui vi erano i soldati di guardia che raccoglievano il dazio.
"Non esiste mondo fuor dalle mura di Verona, ma solo purgatorio, tortura, inferno.
Chi è bandito di qui è bandito dal mondo, e l'esilio dal mondo è morte..."
(Atto III, Scena III)

i portoni della Bra
I portoni della Bra sono l'ingresso principale di Verona, si tratta di due arcate merlate costruite alla fine del XIV secolo da Gian Galeazzo Visconti.
Vicino alle porte si trova il Museo Lapidario Maffeiano, con una collezione di lapidari greci, romani e medievali.
Sono considerate la via che Romeo prese quando ha lasciato Verona per l'esilio a Mantova.
"Una tomba? Oh! no, un faro...
perché qui giace Giulietta e la sua bellezza illumina questo cripta di eterea luce."
(Atto V, Scena III)

la tomba di Giulietta
La tomba di Giulietta si trova all'interno del convento di San Francesco al Corso, che è stato indicato come il luogo in cui gli eventi finali della tragedia si svolsero. Per identificare il luogo si fece riferimento al fatto che alla fine del XIII secolo fosse l'unico convento francescano fuori dalle mura di Verona, nella convizione che la tomba di Giulietta situasse fouri dalla città essendo ella una suicida.
L'antico convento è oggi sede del Museo degli affreschi.

"Occhi, guardatela per l'ultima volta! Braccia, prendete il vostro ultimo abbraccio e voi, labbra, voi che siete la porta del respiro, suggellate con un letale bacio un contratto indefinito con la morte che tutto rapisce!...
Bevo all'amor mio!
(beve)
O speziale veritiero! Il tuo veleno è rapido.
Io muoio così con un bacio."
(Atto V, Scena III)

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